Firenze
2 Maggio 2018
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Zanzibar,” l’isola delle spezie”, si trova di fronte al Tanganica e insieme a questo costituisce la Tanzania. Si arriva direttamente all’aeroporto internazionale di Abeid Amani Karume, dove le pratiche di sbarco, ma anche quelle d’imbarco, sono sempre lente e dove è necessario recuperare le valigie in autonomia, cercandole in mezzo a molte altre.

Arrivando invece dal Tanganica, si può prendere il traghetto che parte dal porto di Dar Es Salaam direttamente per il porto di Stone Town, la principale città di Zanzibar.

Quando si arriva, si avverte immediatamente che tutto funziona con tempi molto diversi da quelli occidentali e se non ci si adatta subito al ritmo “pole pole”, come dicono loro, si rischia solo di stressarsi e di non godere immediatamente del viaggio.

Zanzibar è un paese dove la gente non muore di fame, tutti hanno da mangiare, carne, pesce, un po’ di agricoltura, eppure soprattutto fuori dall’aeroporto, molti chiedono soldi, oppure di poterti portare la borsa in cambio di qualche dollaro. Ad ogni modo le mance sono sempre molto gradite.

A Stone Town il consiglio è quello di girare un po’ senza meta, anche se sempre meglio essere accompagnati da un locale. La lingua locale è il Kiswahili, ma molti parlano sia inglese che italiano.

Il mercato della città merita una visita, per poter vivere gli odori, i colori e le atmosfere locali. Ovviamente gli odori non sono sempre delicati in un mercato, soprattutto nella parte interna della pescheria, ma consiglio comunque di provare ad entrare, soprattutto agli appassionati di fotografia. Al mercato è consigliabile anche acquistare le famose spezie.

Andando verso le zone interne o di mare si vedono molti piccoli negozi, spesso circondati da donne con vestiti tipicamente africani e uomini sonnolenti seduti o sdraiati sui muretti.

Una vegetazione inaspettatamente rigogliosa fa pensare ad alcuni film o cartoni animati della Disney. Alberi ad alto fusto piuttosto che baobab e i cosiddetti alberi di Natale, ovvero alberi dai fiori rossi, che delimitano le strade.

Lungo il tragitto s’incontrano molti “dalladalla”,  mezzi di trasporto locali,  pieni di persone che si spostano da un villaggio all’altro, oppure improbabili mezzi di trasporto, strane motociclette e motorini mai visti.

Anche i bambini percorrono a piedi queste strade per raggiungere la scuola, tutti rigorosamente in divisa, sorvegliati da fratellini o sorelline più grandi. Infatti Zanzibar ha un altissima percentuale di scolarizzazione e soprattutto un infinità di giovani.

Raggiunte le spiagge, si può godere di paesaggi spettacolari, sabbia finissima, palme da cocco e lo straordinario spettacolo delle maree che, soprattutto nel versante orientale, scopre i paletti ai quali vengono ancorare le alghe per la coltivazione. Le alghe infatti sono molto richieste dal mercato cinese, sia per fini alimentari che estetici. Per questo molte donne dalle vesti colorate, s’immergono fino ai fianchi per la raccolta e,  una volta terminata, fanno ritorno ai loro villaggi di pescatori, che sorgono a ridosso dei più o meno grandi villaggi turistici.

Purtroppo un fenomeno dilagante sulle spiagge turistiche, è quello di essere avvicinati in continuazione dai cosiddetti beach boys o dai masai che cercano di vendere un escursione o che cercano di attirarti nelle loro piccole e improvvisate botteghe di souvenir. Il consiglio è quello di non essere scostanti e di provare almeno una volta ad assecondarli senza paura. Può succedere che una volta entrati in confidenza sono loro a fare da deterrente per gli altri…

Vale la pena avvicinare o farsi avvicinare dai pescatori con i dhow, le barche a vela tipiche zanzibarine e, contrattando il prezzo, farsi portare alla scoperta delle meraviglie marine di questa isola, piena di pesci colorati, coralli e stelle marine di tonalità e grandezze incredibili.

A proposito di stelle, i cieli notturni di Zanzibar, soprattutto quelli senza luna, sono uno spettacolo indimenticabile…!!!

 

CONSIGLI PER MANGIARE E ALLOGGIARE:

Sulla spiaggia bianca di Kiwengwa, sul lato orientale dell’isola, c’è un bellissimo villaggio di dimensioni contenute, costruito e gestito da italiani, che si chiama Blu Marlin Village, La ristorazione e i prodotti sono cucinati e scelti direttamente da loro e quindi garantiti. Soprattutto la sera a cena, dal ristorante rialzato, si gode di una vista eccezionale. La presenza dei proprietari sempre accoglienti e disponibili ti fa sentire a casa. Anche qui è possibile acquistare escursioni in loco con guida del posto parlante italiano e inglese:

http://www.blumarlinzanzibar.com/

Altre possibilità di alloggio, oltre alle grandi strutture ricettive turistiche, sono le piccole ma caratteristiche e confortevoli casette sulla spiaggia, che si possono prendere in affitto anche attraverso i vari siti internet. In genere appartengono a privati, fra cui molti italiani, che hanno investito i loro soldi in questo modo.

Anche i piccoli ristoranti un po’ improvvisati dei pescatori locali, sono da provare, ma è consigliabile scegliere sempre verdure cotte e acqua in bottiglia sigillata.

 

CONSIGLI PER IL VIAGGIO:

All’arrivo e alla partenza si paga il visto con 50 dollari in contanti, quindi è bene avere con se dei cash e anche dollari di piccolo taglio per le mance.

Portare con se sempre uno anti zanzare per insetti tropicali. Il rischio maggiore sussiste se si va nei periodi delle piogge, ovvero da Aprile ai primi di Luglio.

Sia per questioni di prezzo che di affollamento, i periodi più consigliati sono quelli lontani dalle ferie Natalizie ed estive.

Quando si visitano le missioni o i villaggi dove ci sono tanti bambini, bisogna evitare di dar loro soldi e caramelle. Sono molto graditi palloni da calcio, matite, quaderni ecc.

 

 

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